Cos’è l’Ansia
Il termine “ansia” ha un’accezione piuttosto ampia, in quanto può manifestarsi in una serie di condizioni che vanno da situazioni occasionali, fisiologiche a situazioni complesse più o meno invalidanti e specifiche.
In generale possiamo definire l’ansia come uno stato di attivazione neurovegetativo che può accompagnare un vissuto emotivo più o meno intenso.
L’ansia non è un sintomo da zittire a prescindere con farmaci o altro. Prima di essere esagerata o patologica, può essere naturale e fungere da segnale che se ascoltato può riorientarci.
È fondamentale valutarne l’intensità, la durata e l’eventuale compromissione di aree importanti di vita per decidere come sia più utile approcciare. Non ci sono psicoterapie che a prescindere sono adatte, come non ci sono farmaci che possono risolvere tutti i nostri problemi, è sempre importante creare un trattamento combinato e personalizzato mirato a stabilizzare il più possibile.
Ricordiamoci che l’ansia in sé ha un significato adattivo ,che è quello di aiutarci a superare le sfide del quotidiano, anticipando delle possibili situazioni di pericolo. Possiamo dire che abbia una funzione di protezione e conservazione della specie perché ci predispone a difenderci nell’eventualità che qualcosa di nuovo, che non conosciamo possa esserci nocivo. Per questo non va abbattuta ma accolta e capita.
Quando diventa disadattativa?
Quali sono i sintomi fisici dell’ansia?
Tutto il corpo risente dell’effetto dell’ansia, per cui sensazioni che in realtà sarebbero innocue vengono vissute con paura e intensa preoccupazione.
L’ansia si scarica sul corpo principalmente su 4 comparti:
muscolatura volontaria: si scarica attraverso la tensione, contrazione o dolore muscolare.
muscolatura involontaria: con effetti sull’intestino, stomaco, vie respiratorie. A livello respiratorio è presente spesso fiato corto o sensazione di soffocamento, il cuore va a mille, la sudorazione è intensa ci possono essere vampate di calore o brividi, la salivazione diminuisce e la bocca è secca con difficoltà a deglutire bene. Possono essere presenti disturbi addominali, crampi, diarrea, sensazione di bruciore di stomaco o nausea.
Sul sistema nervoso: ci possono essere vertigini, sensazione di sbandamento, vuoti di memoria. Molte persone si sentono nervose, come se fossero sul filo di un rasoio, pronte a scattare in allarme o descrivono una sensazione di “testa vuota” o “come un pallone”. Concentrazione e attenzione diminuiscono e il sonno è alterato.
Vi è poi una via di conversione, in cui spesso, in seguito ad un evento scatenante particolarmente stressante possono emergere diversi sintomi somatici come alterazioni della mobilità volontaria o della sensibilità visiva uditiva o tattile, debolezza o paralisi, problemi nella deglutizione o nell’eloquio (afonia) che però non sono compatibili con un’accertata condizione medica. Proprio per questo motivo spesso vengono sottovalutati o capita che la persona non venga creduta, quando invece questi sintomi sono realmente presenti e possono influire su diverse aree di vita.
Le vie di scarico dell’ansia dipendono anche dall’esperienza della prima infanzia, fin dai primi giorni di vita nella memoria del corpo viene registrato tutto. L’esperienza viene vissuta come fisica e viene tradotta in un codice somatico che rimane nella memoria dei tessuti delle cellule e dei muscoli continuando ad influenzare il grado di tensione, l’arousal, la postura e mandando segnali al cervello che influenzeranno a loro volta percezioni emozioni e cognizioni.
Per questo oltre che della mente bisogna prendersi cura anche del corpo mandando segnali positivi che dal corpo arrivano al sistema nervoso e viceversa.
“talvolta usiamo la mente non per scoprire i fatti ma per nasconderli. Usiamo una parte della mente come schermo per impedire ad un’altra sua parte di sentire quello che accade altrove. La schermatura non è sempre intenzionale ma in ogni caso lo schermo nasconde davvero. Tra le cose che nasconde in modo più efficiente vi è il corpo, i suoi meandri, le sue parti più interne. Lo schermo elimina in parte dalla mente gli stati interni del corpo, quelli che costituiscono il flusso della vita nel suo vagabondare quotidiano”.
Antonio Damasio
Come entrare in un contatto produttivo con la nostra ansia e con il messaggio che vuole portarci?
Per trasformare l’Ansia in una opportunità di crescita è necessario agire su diverse dimensioni. Oltre a stabilire un piano per rimodellare un po le nostre abitudini, (cosa non facile) lo stile di vita, l’alimentazione la qualità e regolarità del sonno, l’attività fisica e la gestione del nostro tempo, vi sono molteplici tecniche meditative o di espressione emozionale e corporea che possono venirci molto in aiuto.
Cercare di porsi in relazione con il\i pensieri in modo diverso da come facciamo abitualmente è fondamentale.
Alcuni consigli utili: